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Usa: maxi progetto per carburante Saf
Cordata anglo-americana investe 4 miliardi per una nuova fabbrica negli Stati Uniti
Alcuni colossi del settore energetico statunitense stanno scommettendo sempre più sulla produzione di biocarburante a partire dalla biomassa proveniente dallo scarto della lavorazione della canna da zucchero. Questo prodotto è infatti destinato, dicono gli esperti del settore, ad alimentare la prossima generazione di Sustainable Aviation Fuel (Saf).
A tal proposito c'è un investimento da 4 miliardi di dollari per uno stabilimento che verrà costruito nei terreni agricoli della Luisiana. È il frutto di un accordo annunciato di recente da una cordata anglo-americana formata dal produttore di idrogeno rinnovabile statunitense Dg Fuels, dalla compagnia petrolifera britannica Bp e dal produttore chimico inglese Johnson Matthey.
"È difficile decarbonizzare tutti gli aerei che volano, quindi bisogna guardare al carburante. È un gioco da ragazzi", ha affermato Maurits van Tol, amministratore delegato Tecnologie dei catalizzatori per l'azienda chimica Johnson Matthey. Sulla stessa linea Christopher Chaput, presidente della Dg Fuels: "Se puoi offrire un buon prezzo alle compagnie, anche l’idiota del villaggio può vendere Saf. Un anno fa avevamo già venduto 125 milioni di galloni all'anno con contratti a lungo termine".
L'obiettivo è quello di produrre annualmente 180 milioni di galloni di carburante sostenibile per l’aviazione. Una quantità che sarebbe sufficiente ad alimentare 30.000 voli transatlantici ogni anno. La strategia della cordata anglo-americana prevede la costruzione di una rete di distribuzione su vasta scala e di utilizzare materie prime a basso costo per garantire che i prezzi offerti alle compagnie aeree possano essere competitivi.
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