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Incontro a Roma fra Enac e Anama per la Carta dei Servizi Merci
Entro fine anno potrebbe prendere forma la proposta finale del nuovo strumento di monitoraggio e a inizio 2025 partirà la consultazione pubblica
A Roma si è tenuto un incontro tra Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) e Anama (Associazione Nazionale Agenti Merci Aeree) in merito alla revisione della Carta dei Servizi Merci, strumento strategico per mappare i processi legati all’import-export delle merci secondo indicatori chiave di qualità e Kpi di performance di riferimento per ciascun indicatore (la Carta dei Servizi è già in vigore in forma obbligatoria per il settore dei passeggeri).
A renderlo noto è stata la stessa Anama e Fedespedi (la federazione nazionale degli spedizionieri) specificando che durante l’incontro sono stati presi in esame una serie di aspetti che potranno caratterizzare la Carta dei Servizi Merci. In partioclare:
- obbligatorietà di dotarsi della Carta dei Servizi Merci per gli aeroporti con traffico superiore a 100mila tonnellate/anno;
- rilevazione delle performance attraverso sistemi terzi e oggettivi (preferibilmente digitali);
- applicazione del principio del miglioramento continuo;
- obbligatorietà di incontri periodici di allineamento a livello territoriale con i gestori aeroportuali riguardanti l’andamento delle performance e i meccanismi di monitoraggio;
- applicazione di procedure sanzionatorie in caso di violazione dei parametri previsti dalla carta, nel rispetto del principio di progressività amministrativa.
In ragione della necessità espressa da Enac di aprire un tavolo di confronto con tutti i soggetti interessati, una prima proposta di Carta di Servizi Merci dovrebbe essere pronta entro la fine 2024. Da qui si potrà proseguire l’iter di formalizzazione con l’avvio della consultazione pubblica a inizio 2025.
“Siamo molto soddisfatti di vedere procedere celermente i lavori di revisione della Carta dei Servizi Merci e di aver trovato apertura verso le nostre proposte di modifica alla Carta dei Servizi Merci” ha dichiarato il segretario generale di Anama, Andrea Cappa. “Si tratta di uno strumento strategico per misurare l’efficienza dei sistemi aeroportuali italiani e incentivarne le performance. Per riuscire ad attrarre nuovo traffico è indispensabile dimostrare la competitività dei nostri aeroporti a livello europeo attraverso standard precisi e affidabili. Auspichiamo quindi il massimo rispetto dei tempi di revisione annunciati, in modo che possa entrare in vigore il prima possibile”.
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