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Boeing si difende da accuse sulla sicurezza aerea
Washington potrebbe riavviare un'azione penale su incidenti mortali del 2018 e 2919
L'accordo sulla qualità e sicurezza che deve contraddistinguere gli aerei Boeing non sarebbe mai stato violato, ha comunicato nelle scorse ore il Gruppo statunitense. L'obiettivo è quello di difendersi dalla possibilità che il dipartimento di giustizia americano possa riavviare, dopo il congelamento nel 2021, un'azione penale sugli incidenti aerei mortali del 2018 e 2019; questo a causa dell'incidente aereo avvenuto il 5 gennaio 2024.
Nel 2021 il dipartimento di giustizia americano aveva sospeso un'azione penale contro il costruttore in merito ai due incidenti aerei mortali avvenuti nel 2018 e nel 2019, quando due velivoli 737 MAX precipitarono a causa del malfunzionamento di un dispositivo, provocando il decesso totale di 346 persone. Il congelamento dell'azione giudiziaria era legato al fatto che per tre anni Boeing avrebbe garantito standard di sicurezza eccellenti sulla produzione di aeromobili.
Invece, il 5 gennaio 2024 il portellone (plug door) di un B-737 MAX 9, operato dalla compagnia statunitense Alaska Airlines, è esploso in volo, causando il ferimento di alcuni passeggeri. Perciò, a maggio 2024 il dipartimento di giustizia americano ha stabilito che la società aveva violato l'accordo, non riuscendo a "progettare, implementare ed applicare un programma di conformità ed etica per prevenire ed individuare violazioni delle leggi statunitensi sulle frodi durante le sue operazioni". Boeing invece sostiene di aver "onorato i termini dell'accordo".